Molto difficile da dire by Sottsass Ettore

Molto difficile da dire by Sottsass Ettore

autore:Sottsass, Ettore [Sottsass, Ettore]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


1969

IL POVERO RICHARDS.

UN’ESPERIENZA CON LA CERAMICA

Ho cominciato a disegnare ceramiche nel 1956, perché un americano che si chiama Irving Richards me lo aveva chiesto.

Irving Richards è un inventore che a New York negli anni Cinquanta aveva tentato di spolverare un po’ di mercato americano degli oggetti per l’arredamento facendo fare disegni «modernistici» a qualche artista USA e poi facendo fare disegni ad artisti e artigiani europei, scandinavi e italiani.

Per Richards l’idea di venire in Europa funzionava più che altro perché l’Europa, sconquassata dalla guerra, «costava meno» e poi forse funzionava perché «l’esotico» funziona sempre e non si sa mai e poi funzionava perché malgrado tutto l’Europa di allora era ancora un grande pentolone di agitazioni culturali, un posto pieno di pazzi morti di fame che continuavano a credere, malgrado tutto, alla «qualità» come a un valore, al di là del denaro, e continuavano a credere che la bellezza, voglio dire l’invenzione del linguaggio, fosse una delle chiavi della vita e cose così, e insomma in Europa c’era ancora un mercato della creatività quando in USA cominciava già a esserci soltanto un mercato dei dollari.

Ad ogni modo l’idea di Richards era di mettere sui mobili e nelle stanze oggetti che fossero moderni e non fossero soltanto false riproduzioni e buffe elaborazioni di oggetti dell’800 e, diciamo, del ’700, arabi e cinesi e coloniali eccetera. Questo era il suo punto.

Questo fatto di essere moderni però non significava per niente che si potesse o si dovesse spostare la «funzione» degli oggetti da mettere sui mobili. Fare oggetti moderni non significava che si dovesse modernizzare o spostare il rapporto tra gli oggetti e l’environment, voglio dire il rapporto tra gli oggetti e il «modo di vivere» con gli oggetti, o, in altre parole, che si dovessero modernizzare i meccanismi dello spazio o quelli della posizione della gente fra gli oggetti, e cioè i meccanismi della rappresentazione che si svolge nelle stanze della gente. Lo spazio doveva rimanere quello che era e che è, e avrebbero dovuto cambiare soltanto le forme e le decorazioni o insomma queste cose, come si fa di solito. Il cambiamento doveva essere soltanto un cambiamento ottico oppure soltanto una «aspirazione» alla modifica; nella migliore delle ipotesi, il rinnovo degli oggetti doveva essere un atto culturale, purché questo atto rimanesse nella sfera rarefatta nella quale il mondo borghese oramai ha collocato gli atti culturali e più in là naturalmente non si doveva andare. Così quando ho cominciato a disegnare ceramiche non sapevo che cosa fare e mi trovavo molto male perché agli atti culturali come semplice elaborazione di altri atti culturali già allora ci credevo poco, e così alla fine, quando qualche ceramica mi venne fuori, il povero Richards la portò a New York e in un anno intero non ne vendette neanche una. Il nostro rapporto di affari fu un vero disastro, e fu anche un vero disastro per me che avevo passato giorni e giorni e settimane in quella fabbrica di Montelupo vicino a Firenze, dove c’era il signor Londi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.